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"Sei colpi di pistola" è una raccolta di racconti con un unico fil rouge: lo sparo di una pistola. La morte di Puskin in seguito al duello con il francese d'Anthès è raccontata dalla poetessa russa Cvetaeva; la ferita inferta da Paul Verlaine al suo compagno Arthur Rimbaud è ricostruita dalle lettere, immaginarie, della moglie del primo, della madre del secondo e da un biglietto dello stesso giovane ardennese; il monologo interiore di Van Gogh ripercorre gli ultimi istanti di vita del pittore, morto in seguito alla ferita al ventre causata da arma da fuoco; lo sparo contro l'oppressione straniera di Gavrilo Princip spalanca le porte alla prima guerra mondiale; il gioco alla Guglielmo Tell dello scrittore beat William S. Burroughs che uccide la moglie è rivissuto da uno dei suoi preferiti giovani prostituti di Tangeri; il suicidio dell'ungherese Márai emerge dal dialogo tra una studiosa di letteratura e un uomo delle pompe funebri, che ritrova un bigliettino autografo sul comodino del defunto nella sua casa di San Diego. I racconti sono sei, come le pallottole nel tamburo di un revolver.